Conoscere la lingua italiana, sapersi esprimere bene, possedere un vocabolario personale variegato che ti permetta di non dire sempre le stesse cose è sicuramente importante nell’ambito delle relazioni interpersonali. Se poi riesci a farti comprendere senza troppi giri di parole, andando subito al sodo, ancora meglio.
Questa è la funzione del saggio breve, che in molti istituti scolastici sostituisce il tema o l’articolo di giornale, ovvero tutto ciò che rientra nella prima prova scritta che dovrai sostenere per conseguire il diploma di stato. La sua funzione è quella di far comprendere all’insegnante se hai una buona capacità di sintesi, una buona cultura di base e se riesci a trarre delle conclusioni personali.
Nella formulazione del saggio breve devi innanzitutto leggere i documenti (solitamente variano da tre a sei, ma non è una regola fissa), comprendere ciò di cui si sta parlando e poi sceglierne uno, due, tre (meglio non esagerare): prendendo spunto da questi documenti dovrai approfondire un argomento portando avanti una tesi ed un’antitesi. L’utilizzo di citazioni e considerazioni sulla tematica sviluppata daranno sfoggio della tua cultura personale.
I documenti possono trattare argomenti storici, di economia, politica e tanto altro ancora.
Ricorda, prima di iniziare a scrivere qualsiasi cosa, di leggere con calma ed attenzione tutti i documenti che hai davanti: rifletti con calma e comincia a pensare dove ti senti più preparato/a. Fatto questo inizia a scrivere, avrai tempo dopo per ordinare il tutto, ma cerca di non esagerare: solitamente si richiedono non più di 5 mezze colonne di un foglio protocollo. Prima di consegnare rileggi tutto e controlla bene la punteggiatura: se ci riesci scrivi con una bella calligrafia, molto apprezzata da chi deve correggere il saggio.