Personalmente non mi piacciono e le sconsiglio, ma dalle tante domande che mi arrivano dai lettori del sito, deduco che sono ancora in giro e sono in buona salute.
Stiamo parlando di sigle e abbreviazioni su lettere, inviti, messaggi personali e affini.
Ecco un breve elenco:
c.a. = corrente anno
c.m. = corrente mese
c/o = presso (dall’inglese care of)
c.p. = casella postale
N.B. = nota bene
p.c. = per conoscenza
p.c.c. = per copia conforme
p.v. = prossimo venturo
RSVP (oppure r.s.v.p.) = si prega di rispondere (dal francese répondez s’il vous plaît)
SPM = sue proprie mani (ovvero il documento deve essere aperto esclusivamente dal destinatario perché è riservato)
S.V. = Signoria Vostra
u.s. = ultimo scorso
Nel caso dell’email, abbiamo nei campi dell’intestazione
“Cc” = copia carbone e
“Ccn” = Copia carbone nascosta (gli indirizzi scritti qui dentro non saranno visibili agli altri, ciascuno vedrà solo il proprio).
Ci sono poi alcune formule che ricorrono negli inviti importanti. Può sempre capitare di riceverne, anche se viviamo ormai nell’informalità totale. Eccole qua:
cravatta nera (oppure t.b., black tie)= gli uomini dovrebbero presentarsi in smoking, le signore in abito da sera
cravatta bianca (oppure t.w., white tie, ormai improbabile)= si prescrivono frac e abito da gran sera
abito scuro = eleganza e sobrietà per entrambi, vietato presentarsi in tono sportivo
Negli inviti alle feste dei giovani, spesso si vedono ormai indicazioni tipo:
“smart casual”= quindi abbigliamento informale ma brillante, curato, oppure
“dress code…” ad esempio black / white: significa che gli invitati alla festa avranno un “codice” di abbigliamento, si vestiranno tutti o di bianco o di nero, così gli “infiltrati” saranno subito scoperti.