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Come affilare le punte da trapano

Affilare le punte da trapano non è solo questione di risparmiare qualche euro. È una pratica che migliora la qualità del foro, riduce lo sforzo sul trapano e protegge il materiale che stai lavorando. Una punta spuntata scalda, scivola e tende a deviare. Una punta affilata entra netta, pulisce il foro e ti fa risparmiare tempo. In questa guida ti spiego come farlo in modo sicuro ed efficace, con tecniche che puoi usare in officina o nel tuo garage. Niente liste numerate; parlerò passo passo, ma in forma narrativa, così ti risulta facile seguire anche se sei alle prime armi.

Indice

  • 1 Perché affilare le punte: vantaggi pratici e segnali di allarme
  • 2 Tipi di punte e cosa puoi affilare a casa
  • 3 Strumenti e sicurezza: cosa serve e come preparare l’area di lavoro
  • 4 Geometria della punta: angoli e simmetria spiegati semplice
  • 5 Affilatura sulla mola: tecnica passo dopo passo in forma narrativa
  • 6 Metodi alternativi: affilapunte, Dremel e affilatrici speciali
  • 7 Controllo qualità: come verificare un buon lavoro
  • 8 Errori comuni e come evitarli
  • 9 Quando sostituire la punta: limiti dell’affilatura
  • 10 Consigli pratici e chiusura

Perché affilare le punte: vantaggi pratici e segnali di allarme

Affilare una punta non è un esercizio estetico. Le punte usurate provocano fori imprecisi, surriscaldamento e usura prematura del trapano. Ti sarà capitato di forare una lamiera e vedere la punta “strappare” il metallo invece di tagliarlo, oppure di vederla fumare dopo pochi secondi: questi sono segnali che la geometria della punta è compromessa. Un altro segnale è la vibrazione e il rumore diverso; quando la punta non taglia più in modo efficiente, il trapano lavora di più. Recuperare la giusta angolazione e la simmetria delle due “ali” della punta riporta la prestazione ai livelli iniziali. A volte basta poco: un tocco sulla mola e la punta torna operativa. Altre volte, la punta è troppo danneggiata per il recupero e conviene sostituirla. Come capire quando tentare di riparare e quando buttarla? Se il tagliente è solo smussato, conviene affilare. Se è scheggiato profondamente o consumato fino al gambo, meglio cambiare.

Tipi di punte e cosa puoi affilare a casa

Non tutte le punte sono uguali, e non tutte si affilano allo stesso modo. Le più comuni sono le punte elicoidali in acciaio rapida (HSS) e quelle in cobalto, entrambe adatte all’affilatura su mola ad abrasivo. Le punte rivestite (TiN per esempio) si affilano come le altre, ma perdi il rivestimento dove limi via il materiale; per questo motivo l’operazione va fatta solo quando necessario. Le punte in metallo duro (metallo duro sinterizzato, detto anche carburo) richiedono una mola diamantata o un’affilatrice specifica; affilarle con una mola tradizionale rovina la punta e può causare incrinature invisibili. Le punte per muratura, con scalpello in carburo, si possono rinfrescare leggermente a mano, ma spesso è più pratico sostituirle. Le punte a spacco o per legno con punta centrale (brad point) si affilano differentemente: il tagliente principale è facile da rimettere a punto con una lima sottile, ma bisogna mantenere il profilo originale.

Strumenti e sicurezza: cosa serve e come preparare l’area di lavoro

Per un’affilatura casalinga ti servono pochi strumenti fondamentali: una mola da banco con mola in ossido di alluminio per le punte in HSS, oppure una mola diamantata per il carburo; un supporto o un righello per verificare l’angolo; acqua o un contenitore con liquido refrigerante per raffreddare la punta durante la lavorazione; occhiali protettivi e guanti da lavoro se preferisci proteggere le mani (ma evita guanti troppo ingombranti vicino alla mola). Preparare l’area significa liberare spazio, assicurare la mola a un banco stabile e controllare che la mola sia in buone condizioni, senza crepe. Accendi la mola solo quando hai preso confidenza: la rotazione è veloce e basta un errore per rovinare la punta o farti male. Lavora con luce buona e tieni a portata d’occhio un contenitore di acqua: immergere la punta spesso evita il surriscaldamento che altera la struttura dell’acciaio, rendendolo più fragile.

Geometria della punta: angoli e simmetria spiegati semplice

La forma della punta è il cuore della questione. Una punta elicoidale ha due superfici taglienti che devono essere simmetriche e formare un angolo finale, che si misura tra le due superfici opposte. Per usi generici l’angolo comune è di circa 118 gradi: è un buon compromesso per legno, metallo e plastica. Per metalli duri, acciai inossidabili o materiali che richiedono una penetrazione più “stabile”, si usa un angolo più piatto, attorno ai 135 gradi: la punta così non si scava ma entra più dolcemente. C’è anche la “sporgenza” centrale, il piccolo truciolo detto “cuneo” o “cuneo di punzonatura”, che deve rimanere centrato: questo impedisce alla punta di deviare. Quando affili, devi rimuovere la stessa quantità di materiale da entrambe le lame; se una è più lunga dell’altra, la punta tende a tirare da un lato e il foro non sarà dritto.

Affilatura sulla mola: tecnica passo dopo passo in forma narrativa

Metti la punta tra le dita, ma non troppo vicino alla punta stessa; posiziona la lama sul bordo della mola, con un angolo corrispondente all’angolo originale della punta. Premi piano e muovi la punta con piccoli movimenti avanti e indietro, cercando di seguire la conicità originale. Non tenere la punta ferma in un punto: si crea un intaglio sulla mola e la punta si scalda. Raffreddala frequentemente nell’acqua; se la vedi cambiare colore e diventare azzurrina, è già surriscaldata e ha perso durezza in quella zona. Guarda la punta frontalmente: i due taglienti devono apparire speculari. Il tuo obiettivo è creare due ali della stessa lunghezza e un piccolo smusso al centro (il cosiddetto “cuneo” o “chisel edge”) che non sia troppo largo. Se non ti fidi dell’occhio, appoggia la punta su una superficie piana e verifica che i due lembi tocchino la superficie nello stesso punto quando ruoti la punta di 180 gradi.

Metodi alternativi: affilapunte, Dremel e affilatrici speciali

Se hai molte punte da rimettere a nuovo o vuoi risultati ripetibili, investire in un’affilapunte è una buona idea. Queste macchine tengono l’angolo costante e riducono il rischio di surriscaldamento. Un attrezzo più compatto come un Dremel con un disco abrasivo fine può essere utile per correzioni veloci o per punte piccole, ma richiede mano ferma. Con un Dremel rischi di creare un profilo non uniforme perché è difficile mantenere l’angolo esatto senza una guida. L’affilatrice a colonna, spesso chiamata affilapunte professionale, è il massimo per chi lavora molto: mantiene il centro della punta, la simmetria e permette di impostare l’angolo esatto. Per le punte in carburo, invece, l’unica scelta sensata è la mola diamantata o il servizio professionale che usa mole al diamante.

Controllo qualità: come verificare un buon lavoro

Finito di affilare, pulisci la punta e osserva il tagliente con una lente o direttamente alla luce. Deve essere uniforme, senza bruciature e senza smussi irregolari. Prova a toccare il tagliente con cautela: sentirai un bordo netto. Il test definitivo è pratico: usa un pezzo di scarto del materiale che intendi forare e fai un foro. Una punta ben affilata entra più facilmente, produce trucioli regolari e non richiede grosse pressioni. Anche la temperatura è indicativa: una punta che rimane tiepida dopo qualche foro taglia correttamente; se si scalda molto, significa che l’angolo non è adeguato o che il tagliente non è affilato in modo uniforme.

Errori comuni e come evitarli

Il problema più frequente è asportare materiale in modo non uniforme, creando punte sbilanciate. Succede quando si appoggia la punta con una mano ferma e si preme troppo; la soluzione è muovere la punta in modo controllato e raffreddarla spesso. Un altro errore è cambiare l’angolo originale: modifiche eccessive portano a punte che scaldano o si “piantano” nel materiale. Affilare velocemente per rimediare quando si è frettolosi provoca bruciature; la regola d’oro è: poco materiale, spesso raffreddamento e controllo visivo. Se noti scheggiature nel carburo, non cercare di “limare” con metodi casalinghi—quelle punte vanno lavorate con diamantato o cambiate.

Quando sostituire la punta: limiti dell’affilatura

Affilare non è una magia. Se la punta è consumata fino vicino al gambo o troppo corta, la rimozione del materiale per ripristinare la geometria la rende inutilizzabile, perché la punta diventa corta e perde il registro di centraggio. Se vedi crepe, grosse scheggiature o una perdita evidente di materiale nella spirale, la sostituzione è la scelta più economica e sicura. Ricorda anche che alcune punte economiche sono così sottili che non vale la pena affilarle più di una o due volte.

Consigli pratici e chiusura

Tieni sempre un paio di punte di riserva ben affilate: ti risparmieranno tempo e ti eviteranno di affilare nel bel mezzo di un lavoro. Considera l’acquisto di un’affilatrice se lavori spesso con il trapano; altrimenti, una mola ben tenuta e un po’ di pratica fanno miracoli. Un piccolo trucco di officina: marca le punte con un pennarello prima di affilarle per vedere quanto materiale rimuovi e mantenere la simmetria. E non scoraggiarti: all’inizio si sbaglia angolo, si brucia la punta, si rifà tutto. Succede. Con il tempo capirai la sensazione giusta: il contatto leggero, il raffreddamento frequente, l’occhio che verifica la simmetria. Affilare è un’abilità, come qualsiasi altra, e alla fine ti sentirai soddisfatto quando una punta che pensavi da buttare tornerà a fare il suo lavoro alla perfezione. Buon lavoro e attenzione alla mola.

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