Le vibrazioni caratterizzano la nostra vita quotidiana, l’attività lavorativa e anche quella sportiva.
Già durante la classica locomozione, l’impatto del tallone con una qualsiasi superficie, provoca un susseguirsi di onde che si propagano per la lunghezza del corpo.
A maggior ragione, durante l’attività sportiva come la corsa, ad esempio, le forze di impatto producono delle vibrazioni di tipo meccanico che sono caratterizzate da frequenze tra i 10 e i 20 Hertz.
Quindi, in tutte le discipline sportive, le vibrazioni sono sempre presenti e sono causate da vari gesti motori come il salto e la corsa.
Si crea un rapporto fra varie forze ambientali (esterne) con il corpo e di conseguenza sono le stesse forze che producono vibrazioni e oscillazioni a livello tissutale.
I tessuti si muovono così su frequenze naturali e sono gli stessi tessuti che attutiscono e limitano l’effetto delle oscillazioni.
In una fase che si protrae a lungo, i tessuti si portano sulle stesse frequenze delle vibrazioni.
Raggiunta la stessa frequenza il sistema si dice che arriva in “RISONANZA”, una condizione che potrebbe danneggiare le strutture.
Il corpo, però, reagisce per impedire il mantenimento di questo stato che potrebbe avere serie controindicazioni.
Nel campo delle pedane vibranti, il contesto è diverso.
Infatti si hanno vibrazioni sotto controllo nei parametri tempo ed intensità.
Sono delle vere e proprie sollecitazioni meccaniche ad oscillazione verticale sinusoidale (pedane sussultorie o a vibrazioni verticali).
La loro caratteristica peculiare è di essere ripetute in modo ciclico e ritmico e dipendono dal parametro ampiezza e tempo.
(ampiezza della vibrazione e frequenza della stessa)
Le pedane vibranti sono le strutture che attualmente riescono a sfruttare questo particolare moto armonico, abbiamo piattaforme basculanti (movimento oscillante sinistro-destro) e sussultorie(trasmissione verticale della vibrazione).
Ognuno ha diverse esigenze e necessità, noi consigliamo di visionare questo sito sulle pedane vibrante per informazioni dettagliate sui vari modelli.
Per la vibrazione totale del corpo sarà quindi necessario solamente assumere una posizione sulla pedana, mentre per la parte alta del corpo la trasmissione avverrà grazie all’ausilio di cavi, manubri, anelli o cinghie (trasmissione parallela della vibrazione).
Generalmente una pedana vibrante riesce ad esprimere vibrazioni da un minimo di 5 a un massimo di 60 Hz, con ampiezze che variano generalmente da 1 a 12 mm circa.
Il fenomeno delle pedane vibranti non va sottovalutato, perché potrà portare indiscutibili benefici sia estetici che di benessere.
L’utilizzo deve avvenire con criterio e considerare le condizioni fisiche dell’utente.